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Storytelling

Ciao a tutti!

Mi chiamo Diego, ho 22 anni, e sono nato e cresciuto a Roma. Nella mia vita sono sempre stato un appassionato di viaggi, delle culture estere, e dello scoprire cosa nascondono, e per questo motivo sin dal liceo ho voluto imparare l’inglese, il francese e lo spagnolo. Ho deciso di approfondire lo studio di queste lingue all’università, scegliendo l’indirizzo di mediazione linguistica ed interpretariato.

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Nella nostra università sono previste delle ore di tirocinio da svolgere in varie forme, e quando ho sentito che c’era l’opportunità di fare un tirocinio in lingua inglese, ho colto l’occasione al volo. La coordinatrice di questo progetto ci mette in contatto con varie università americane, dove ci sono studenti che seguono il corso di lingua italiana. Durante questo progetto facciamo delle videochiamate ed in base al loro livello linguistico, più o meno avanzato, decidiamo se condurre la conversazione in italiano o in inglese, per fare pratica in lingua o per esporgli concetti della nostra cultura.

 

Nei primi incontri gli studenti mi hanno fatto delle domande per capire come svolgo la mia vita a Roma, la routine di un ragazzo che vive dal lato opposto del mondo, ed io ponevo loro le stesse domande, facendo inevitabilmente un confronto. Dal loro sistema scolastico che da più importanza allo sport ed alle attività extracurriculari, al nostro sistema più incentrato sulle classiche interrogazioni alla lavagna, ed orari scolastici più brevi, fino all’inevitabile confronto con il cibo, pietra miliare italiana e mito per ogni studente americano. Sicuramente nell’arco delle videochiamate ho riscontrato chi era più interessato e chi meno, chi era forzato e chi invece era molto entusiasta, c’è da dire però che il livello raggiunto gioca un ruolo importante nella conversazione, in quanto più si ha dimestichezza con la lingua, più si è propensi a parlare. Il primo vero approccio senza avere davanti uno schermo lo abbiamo avuto grazie alla Temple University, ovvero un’università americana situata a Roma che nonostante i tempi non siano dei migliori, sono riusciti a far venire in Italia degli studenti americani; per farli orientare meglio, li abbiamo portati in giro per il loro quartiere, spiegandogli nozioni base: da dove si prendeva l’autobus, come e dove si poteva comprare il biglietto, come funziona la metro, e soprattutto dandogli dei punti di riferimento quali piazza del popolo.

 

Ovviamente in questo elenco non potevano mancare i ristoranti, dalla pasta, al ristorante salutista, ai fritti siciliani e le gelaterie più rinomate. Questo tipo di approccio è stato altrettanto utile e divertente, in quanto grazie a questo piccolo tour da noi condotto, si sono susseguite anche altre uscite di stampo non universitario, e devo dire che le loro espressioni estasiate nel vedere il tramonto dal giardino degli aranci e su circo massimo, mi hanno dato molta soddisfazione e mi hanno fatto riflettere su quanto non apprezziamo ciò che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Il bello dei viaggi e del confrontarsi con persone che vengono da paesi stranieri è proprio questo, vedere qualcosa di diverso, talvolta opposto a ciò che viviamo ogni giorno, e una volta tornati a casa, analizzare in maniera critica molti aspetti, dal luogo in cui si vive, al proprio stile di vita, a cosa si mangia, come ci si sposta, come si studia e tantissime altre sfaccettature, talvolta facendotele apprezzare di più, come anche facendoti capire che si può avere altro di migliore.

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DUBLINO, UN MIX DI EMOZIONI

Non è semplice lasciare la propria famiglia, i propri amici, la vita di tutti i giorni per affrontare una nuova esperienza, soprattutto in questo momento di pandemia durante il quale anche le nostre certezze cominciano a vacillare e stare in salute sembra essere la nostra preoccupazione principale.

 

Proprio per questo, nel momento in cui il mio più grande desiderio, ossia quello di diventare una studentessa exchange, stava per avverarsi, sono stata assalita da mille dubbi, paure e pensieri, tanto da pensare addirittura a rinunciare al mio sogno. Poi, pensando che l’opportunità che mi è stata proposta dalla mia università forse non mi sarebbe più ripresentata in futuro, ho deciso di rimanere qui in Irlanda.

 

Come in tutte le cose, l’inizio è sempre la parte più difficile, infatti tutto ciò che avrei dovuto svolgere all’università mi sembrava impossibile da realizzare: a partire dalla scelta degli esami e quindi le lezioni da seguire all’ascolto degli insegnanti che si esprimevano in un’altra lingua. Il solito dubbio mi aveva assalita di nuovo, questa volta in modo più pressante poiché mi rendevo conto del grande impegno che tale esperienza mi richiedeva. Con il passare dei giorni però, la mia avventura iniziava a piacermi sempre di più e le lezioni, all’inizio quasi incomprensibili, sono diventate per me un momento piacevole, un arricchimento continuo del mio sapere, un modo per entrare in contatto con una nuova cultura, con nuove persone e fare esperienze indimenticabili.

 

Proprio per questo, al termine del mio semestre, ho deciso di continuare questa positiva e formativa esperienza chiedendo alla mia università di poter continuare a vivere il mio “sogno” ancora per un altro semestre.

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Aguzzi Maria Rita, Dublino 2021/22

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SOGGIORNO A SPLIT

Sono Sabrina, studentessa del II anno magistrale presso la SSML Gregorio VII. Grazie alla mia università e al progetto Erasmus+ ho trascorso quattro mesi a Split, Croazia. La facoltà a cui sono stata collocata è “Faculty of humanities and social sciences”, nel mio caso, qualche giorno prima dell’inizio delle lezioni c’è stato un Welcome Day presso la facoltà di Matematica nel quale ci sono stati mostrati tramite video tutte le attività disponibili al Kampus e non, le mense a cui poter accedere e i contatti veloci. Per quanto riguarda le lezioni ho avuto modo di seguirle in presenza per quasi l’intero quadrimestre, eccetto le ultime settimane di gennaio causa pandemia. La facoltà è molto grande ma ben organizzata. I Professori e le Professoresse sono molto disponibili nell’aiutare gli studenti Erasmus.

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Non appena arrivata ho consegnato i moduli richiesti dalla “REFERADA” per la CARTA DELLO STUDENTE, qui essenziale, anche per le varie mense e entrate per i monumenti; insieme alla carta dello studente mi sono state rilasciate anche le credenziali per una nuova mail istituzionale, utile sia per poter partecipare ad eventuali lezioni online, sia per poter accedere a STUDOMAT (portale universitario), che per poter comunicare con docenti e colleghi universitari. Un’altra cosa molto importante è il visto dello studente da dover richiedere presso il comando di Polizia (per eventuali informazioni potete scrivermi!), documento altrettanto essenziale se si rimarrà in loco per più di 90 giorni.

 

Esiste la ESN Split, un gruppo di studenti volontari di Split che hanno organizzato gite fuoriporta (che consiglio!), gite nella città, visite ad attrazioni e musei e anche qualche idea per il fine settimana. Split è una località piccolina e marittima, è possibile sia visitarla

interamente a piedi, sia con le navette che tramite Uber (economica, sicura e pratica). È una città a portata di tutti, i locali sono amichevoli sia fra di loro che con gli stranieri, parlano molto bene l’Inglese e in tantissimi parlano anche l’Italiano. Consiglio vivamente di perdersi fra le stradine del centro storico e di visitare il campanile; e se amanti della natura di far visita al Marjan Hill.

 

Rimango a disposizione per qualsiasi altra informazione!

Sabrina

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Dire Open Your Mind e pensare al Programma Erasmus+ sembra quasi scontato ma il programma è molto per ogni studente universitario che vi aderisce è, infatti, come pensare che “Il Futuro inizia con l’Erasmus”.

 

L’estate alle porte e gli studenti già in fermento: lo studio per esami e tesi e poi, per molti di loro, tanti progetti, tra cui quelli di viaggio: dalle meritate vacanze al lavoro sotto forma di traineeship, i tirocini per studenti universitari, presso compagnie e organizzazioni in uno dei 26 paesi della EU, alle mobilità per trascorrere un semestre di studio in un ateneo all’estero, per fare network internazionale e conoscere coetanei con i quali parlare in diverse lingue straniere.

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Finalmente si torna a vivere a pieno l’Europa grazie al Green Pass. In realtà, il Programma Erasmus+ non ha mai interrotto del tutto le sue attività di scambi universitari per studenti, docenti e staff nonostante il dilagare della pandemia, e il desiderio di viaggiare, soprattutto tra i più giovani, adesso che il vaccino rappresenta una sicurezza, è aumentato.

 

Infatti, alla SSML Gregorio VII, istituto universitario per la formazione di professionisti interpreti e traduttori, che da oltre venti anni promuove il Programma Erasmus+ offrendo la possibilità di conoscere altri paesi, di studiare all’estero e di fare le prime esperienze lavorative in internship presso società in Europa, sono triplicate le richieste di mobilità Erasmus+.

 

Gli studenti della SSML Gregorio VII non si fanno certo sfuggire le molte opportunità offerte dall’istituto con il Programma Erasmus per migliorare le loro abilità linguistiche, per praticare attività di interprete, traduttore, P.R. estero, front-office e language assistent come per conoscere meglio culture e mentalità di paesi vicini all’Italia e già a gennaio scorso si sono messi in lista per ottenere la Borsa per la mobilità Erasmus+.

 

Ed ora a ridosso dell’inizio del nuovo anno accademico molti sono ancora all’estero per concludere la loro mobilità di tirocinio, a breve rientreranno, altri sono da poco partiti per raggiungere gli atenei che hanno già iniziato le lezioni come la Francia e l’Irlanda, ad esempio, altri ancora, invece, stanno finendo di stipare trolley e zaini per recarsi presso l’università che li ospiterà per il primo semestre accademico del 2021-2022.

 

Non manca l’andirivieni anche gli arrivi degli studenti esteri per la mobilità Erasmus+ incoming. Già si sente il miscuglio di lingue nell’aria ì, nei corridoi della SSML Gregorio VII e nei bar, finalmente di nuovo affollati, di via Flaminia proprio dove si trova la sede dell’università.

 

Su un punto sono tutti concordi, che siano italiani o stranieri: sarà un’esperienza ricca!

Perché, come recitava lo slogan del settennato Erasmus+ dal 2014 al 2020: “L’Erasmus ti cambia la vita”!

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Ti apre la mente!

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Bildungsreise in die Faschistische und National-Sozialistische Vergangenheit
des besetzten Roms im zweiten Weltkrieg

Die Ewige Stadt in einem besonderen Blickwinkel

 

Vom 17. bis zum 18. November 2022 wurden 4 deutsche Bildhauer*innen von dem italienischen nationalen Verband „Associazione Nazionale Reduci dalla Prigiona, dall'Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari“ (ANRP) eingeladen, an einer organisierten Bildungsreise im Rahmen eines Kunstwettbewerbs teilzunehmen. Im Verlauf der Bildungsreise besuchten die Künstler*innen mehrere Erinnerungsstädten und Museen in Rom, durch welche sie von den fachkundigen Historikern und Zeitgeschichtsexperten Herr Dr. Lutz Klinkhammer und Signore Amedeo Osti Guerrazzi geführt wurden. Begleitet und betreut wurden sie dabei stets von der Autorin, Linguistin und dem ANRP-Nationalratsmitglied Cinzia Pierantonelli und von der deutschen Kommunikationsdesignstudierenden Juliane Hennig, während die rumänische Fotografin Oana Halmagean die Gruppe und ihre Reisestationen dokumentierte.

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So fand sich am Morgen des 17. Novembers bei strahlendem Wetter die gesamte Gruppe im Konferenzraum des Museums „Vite di IMI“ (Leben der Italienischen Militärinternierten) im Herzen Roms ein. Von den geladenen Künstler*innen waren angereist: der in Berlin frei-schaffende Bildhauer Lukas Liese, die aus München stammende, seit Jahren in Rom lebende Bildhauerin Janine von Thüngen und der Bilderhauer Ulrich Müller, welcher von seinem Lehrstuhl an der Accademia di Carrara per Zug kam. Live über einen Videocall zugeschaltet war die Bildhauerin Anica Huck von ihrer temporären Residenz im schneebedeckten Estland. Als Einführung in die Thematik der Reise und auch des Wettbewerbs diente ein kurzer Rundgang durch die Ausstellungsräume des Museums, wo durch die sorgsam kuratierten Zeitdokumente, den mehrsprachigen Audioguide und das Design der Ausstellungsvitrinen aus Stahl und Spanplatten eindrücklich die Geschichte der in deutsche Konzentrationslager verschleppten und dort internierten italienischen Militärs erzählt wird, nachdem diese am 8. September 1943 die Kooperation mit den deutschen Besatzungsmächten verweigert hatten. Das Museum setzt sich dafür ein, diesen Teil italienischer Geschichte bekannt zu machen und in Erinnerung zu halten, beispielsweise durch den Konferenzraum im Museum, in welchem Vorträge und Diskussionen organisiert werden können. Aber auch durch den sogenannten „Erinnerungshof“, der Innenhof des Museums in dem bereits zahlreiche Kunstskulpturen die Schicksale der Internierten zum Ausdruck bringen und zu denen ein weiteres Werk hinzukommen soll, geschaffen von einer oder einem der deutschen Bildhauer*innen. Zurück im Konferenzraum begann eine Vorstellungsrunde aller Teilnehmenden, inklusive einer Bekanntmachung mit dem Initiator des Erinnerungshofes und Ehrenpräsidenten der Organisation ANRP Signore Enzo Orlanducci, sowie mit Signore Prof. Nicola Mattoscio, dem Nationalpräsidenten der ANRP und Stifter der Pescarabruzzo Stiftung. Herr Dr. Klinkhammer klärte die Gruppe außerdem als Experte und Mitglied der Deutsch-Italienischen Historikerkommission über die interessanten Unterschiede zwischen deutscher und italienischer Erinnerungskultur auf und erläuterte die Kontexte, in welchen sich der im Museum diskutierte Teil deutsch-italienischer Geschichte abspielte.

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Nach einem gemeinsamen, typisch-italienischen Mittagessen, bei dem sich die Gruppe zwischen römischer Spaghetti Carbonara, Tiramisu und Rotwein weiter besser kennenlernte, fuhr man zu den „Adreatinischen Höhlen“ ein Stück außerhalb von Rom. Durch ein bronzenes Tor betritt man dort ein großes Gelände, zu dessen einer Seite eine hohen Steinstatue von drei Männern, Rücken an Rücken, aufragt, dahinter eine riesige Steinplatte, die einen Hügel zu bedecken scheint, zu anderen Seite die Eingänge in die ausgebauten Höhlen. Herr Dr. Klinkhammer führte die Besichtigung und erzählte der Reisegruppe von der Geschichte dieser Gedenkstätten des 2. Weltkriegs, auch genannt „Adreatinische Gräber“. So verweist die monumentale „Opfergruppe“ aus Travertin auf die 335, an diesem Ort ermordeten Häftlinge, die je in Gruppen von drei in die natürlichen Höhlen geführt worden, um dort von deutschen Nationalsozialisten unter dem Kommandeur Herbert Kappler erschossen zu werden. Diese Gräueltat ereignete sich am 24. März 1944 als Vergeltung auf ein Bombenattentat, das römische Widerstandskämpfer am Tag zuvor auf eine patrouillierende SS-Gruppe verübt hatten und dabei 32 deutsche Soldaten töteten. Die in den Höhlen ermordeten Menschen hatten dabei nichts mit diesem Attentat zu tun, sondern wurden nur als zufällig ausgewähltes Exempel benutzt, nachdem auf Befehl Hitlers aus Berlin für jeden getöteten Deutschen 10 Italiener getötet werden sollten, um das italienische Volk zu terrorisieren und den Widerstand einzuschüchtern. Nach dem Krieg wurden die Opfer aus den Höhlen geborgen und mühsam identifiziert, was in einigen Fällen bis heute andauert. Beigesetzt wurden die 335 Personen unter der großen Steinplatte, welche wie eine gigantische Grabplatte als Dach der Begräbnisstätte dient. Diskussionen zu Möglichkeiten der Aufarbeitung und zu Moralfragen dieser Geschichte beschäftigten die Gruppe im Gespräch mit Herr Dr. Klinkhammer, als gemeinsam das Gelände besichtigt wurde.

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Zurück im Zentrum Roms folgte die letzte Besichtigung des Tages: das Museum der Befreiung in Via Tasso. Erneut wusste Herr Dr. Klinkhammer mit seinem ausführlichen Wissen durch die Räumlichkeiten zu führen und von den lange unbekannten Geschichten zu berichten, die sich dort hinter einer unscheinbaren Wohnungshausfassade ereignet haben.


So befand sich hier nämlich von 1943 bis 1944 die geheime Kommandozentrale der römischen Sicherheitspolizei und des Sicherheitsdiensts (SD) der SS unter Kommandeur Kappler. In einem kleinen Vorlesungssaal, der früher zur Hälfte als Verhörzimmer diente, sammelte sich die Reisegruppe um Herr Dr. Klinkhammer und bekam die Möglichkeit durch die von den Sicherheitspolizisten angelegten und nach dem Krieg nur selten erhaltene Karteikarten zu den Insassen zu sehen. Darauf, in deutschem Sütterlin geschrieben, immer ein „Grund“ zur Festnahme – was auch schon nur „Jude“ sein konnte. Herr Dr. Klinkhammer verwies die Gruppe auf einen Zeugenbericht eines Insassen nach dem Krieg, der dazu beitragen konnte, die Zentrale zu lokalisieren: auf dem Verhörtisch liegend hatte der Festgenommene aus dem Fenster Kreise sehen können. Die Gruppe hatte die Möglichkeit nach rechts aus demselben Fenster zu sehen und konnte erkennen, dass die Eingangstür des gegenüberliegenden Gebäudes kreisförmige Ornamente ziert, dieselben, auf die der Mann damals aufmerksam wurde. Über mehrere Etagen besichtigten die Reiseteilnehmer die zu Ausstellungsräumen umgestalteten Zellen und konnten Zeitdokumentente wie Originalplakate und Nachrichtenseiten betrachten, sowie die geritzten Inschriften in den Wänden, die Manifeste, Gedichte und einfach Nachrichten darstellen. In dem weniger als einem Jahr, in dem die Zentrale mit ihren Gefängniszellen aktiv war, wurden hier circa 2000 Menschen festgehalten.

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Auch am zweiten Tag der Bildungsreise trafen sich die 4 Bildhauer*innen morgens wieder gemeinsam mit Signora Pierantonelli, Signora Halmagean und Signora Hennig im Konferenzraum des Museums „Vite di IMI“ zur weiteren Besprechung der Ideen und Bedingungen des Wettbewerbs. Dafür stoß der Jury Chef und Bildhauer Signor Gianluca Murasecchi zu der Gruppe hinzu und besprach sich mit den Wettbewerbsteilnehmenden zu den bisherigen Inspirationen, den Vorstellungen des Museums und den möglichen Eckdaten für das ausgeschriebene Kunstwerk. Anschließend besichtige man den Erinnerungshof und die Skulpturen, die hier bereits ausgestellt werden. Frau Huck wurde dabei erneut per Videocall durch das Handy quasi mit in den Garten genommen und konnte so virtuell an der Besichtigung teilnehmen. Bereits jetzt sind die Werke sehr international und beschäftigen sich mit verschiedenen Aspekten der Schicksale der internierten italienischen Soldaten, wie der Gefangenschaft im Lager oder dem Tod auf einem der Todesmärsche. An einem freien Wandsegment im Hof soll das neue, deutsche Kunstwerk angebracht werden und die Bildhauer*innen konnten sich untereinander austauschen, welche Möglichkeiten diese Fläche bieten würde. Spontan kam auch erneut Ehrenpräsident Signore Enzo Orlanducci hinzu und konnte den interessierten Teilnehmenden sein Verständnis von Erinnerung und Erinnerungskultur erläutern.

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Nach einem weiteren leckeren und geselligen Mittagessen im Kreis der Reisegruppe traf man sich nach kurzer Anfahrt im Circo Flaminio am Portico d’Ottavia, im ehemaligen jüdischen Ghetto Roms, mit dem Historiker Signore Amedeo Osti Guerrazzi. Als Experte für die italienische Geschichte unter Faschismus, deutscher Besatzung und der Shoa in Italien konnte er zahlreiche Einzelschicksale aus dem Ghetto erzählen und die Gruppe durch die belebten, historischen Straßen führen, wo auch heute noch ein Restaurant geöffnet ist, dass sowohl Juden durch die Hintertür auf der Flucht vor SS und SD Truppen half, als auch Kappler selbst als Lieblingsrestaurant diente. In den Gassen des auch heute noch von jüdischen Familien bewohnten Stadtgebiets verwies Signor Guerrazzi die Gruppe auf einzelne Fenster und wusste von italienischen, mit Nationalsozialisten kooperierenden „Judenjägerbanden“ zu berichten, von einem Mädchen, dass ihrem Liebhaber in einer Widerstandsvereinigung verraten konnte, welche Juden als nächstes von ihrem Onkel deportiert werden sollten, so dass diese gewarnt werden konnten, aber auch von einem jüdischen Mädchen, dass sich in einen Feind verliebte und alle ihre versteckten Freunde verriet. 

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Nach dieser abschließenden Besichtigung verabschiedete sich die Gruppe offiziell voneinander, dankbar für die vielen Eindrücke und voller neuem Wissen und Inspiration. Da das angemietete Fahrzeug auch für den Rest des Nachmittags noch zur Verfügung stand, nutzten Lukas Liese, Oana Halmagean und Juliane Hennig gemeinsam die Gelegenheit, im außerhalb gelegenen Stadtviertel EUR das neoklassizistische Bauwerk „Palazzo della Civiltà Italiana“, auch genannt „quadratisches Kolosseum“, aus der Zeit des italienischen Faschismus zu besichtigen. Das elegante Gebäude wurde einst von Benito Mussolini geplant und ihm gewidmet – die Fensterbögen stehen in ihrer Anzahl vertikal für seinen Vor- und horizontal für seinen Nachnamen. Auf diesen historischen Kontext lässt den Unwissenden heutzutage allerdings kaum etwas schließen, das Bauwerk beherbergt nun die römische Zentrale des Fashionunternehmens „Fenti“. Mit dieser Besichtigung endete der Tag auch für die letzten drei Bildungsreiseteilnehmenden.

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Drei Tage später, am Montag den 21. November 2022 reiste der Künstler Lukas Liese als Abschluss an die Accademia di Belle Arti in Macerata, wo er im Rahmen des Skulptur- und Bildhauerkurses für Studierende und interessierte Professor*innen einen Vortrag über seine Arbeiten und Arbeitsweisen in seinem Atelier in der Michelangelo Straße in Berlin, hielt. Hierbei wurde er begleitet von der örtlichen Erasmusoffice-Leitenden Professoressa Teresa Marasca und von der Studierenden Juliane Hennig, die vor Ort ein Erasmusjahr verbringt. Zu dem Vortrag versammelten sich zahlreiche Studierende und fanden Interesse an Herr Lieses Werken, wie auch dem internationalen, interkulturellen Austausch auf Englisch. Bei einem abschließenden Kaffee im Atelier wurde mit Professor*innen die Idee diskutiert, italienische Studierende zu einem Praktikum zu Herr Liese nach Berlin zu entsenden und in jedem Fall die Bekanntschaft aufrechtzuerhalten. Anschließend lud Frau Hennig Herr Liese noch zu einer kurzen Stadttour durch die kleine Studierendenstadt Macerata ein, wonach Herr Liese die Rückfahrt nach Rom antrat, um von dort wieder nach Deutschland zurückzukehren.

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Insgesamt war die zweitägige Bildungsreise für alle Teilnehmenden eine höchstinteressante und -inspirierende Veranstaltung, sowohl durch das erlangte und so gut vermittelte historische Wissen, wie auch durch den ermöglichten interkulturellen und intergenerationellen Austausch, zwischen den Teilnehmern aus verschiedenen Nationen, verschiedenen beruflichen Hintergründen und verschiedenen Arbeitsweisen. Die Organisation der einladenden ANRP nahm alle Teilnehmer sehr einladend auf und ermöglichte diese außergewöhnlichen Tage. Gespannt können nun die Entwurfsvorschläge der Bildhauer*innen und das finale, realisierte Kunstwerk im Museum „Vite di IMI“ erwartet werden.

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TE LO DO IO L’ERASMUS

"ERASMUS" è uno di quegli acronimi che riempie la bocca. È scoperta, è confronto, è incertezza ed adrenalina. È casa, per chi si sente cittadino del mondo.

Non è tutto rosa e fiori, beninteso, ma sta a noi renderlo più fruttuoso possibile.

Il mio percorso di scoperta, formazione e soprattutto di perfezionamento linguistico mi ha condotto in Francia; doveva durare un semestre, alla fine ne è durato due. 

Lille è la città che mi ha accolto, mi ha sorpreso con le sue vie, i suoi colori, la gentilezza delle persone, la sua vita vivace che esplode nella Grand Place. 

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Si colloca nel cuore dell’Europa, a meno di due ore da Londra, ad uno schioppo di dita da Parigi, con il confine Belga da scoprire a poco più di venti minuti di macchina. Avete veramente le porte aperte su tutta l’Europa. 

Una città giovanissima, dinamica, universitaria: se amate “faire la fête”, è il posto che fa per voi. La notte è sempre animata da club, bar, discoteche che offrono serate di goni tipo e tematica, anche per seguire lo sport.

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Uno dei miei momenti preferiti è stato il Natale: viene installata una ruota panoramica sulla Grand Place e da lì si può godere di un panorama mozzafiato; il freddo passa in secondo piano. L’atmosfera natalizia della città è squisita e raggiunge il suo massimo con i mercatini di Natale: tanti chalets in legno che offrono prodotti tipici, gastronomia per mangiare un boccone in compagnia bevendo del vin brûlé (vin chaud), oggettistica di ogni tipo e molto particolare.

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Molti campus universitari sono vastissimi, verdi e pieni di infrastrutture (biblioteche, laboratori, luoghi dove fare sport e promuovere l’interazione tra studenti stranieri e francesi). 

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L'università che ho frequentato è quella di Lille 3, precisamente io sono stato ospitato nel dipartimento di LEA (Langues Étrangères Appliquées aux Affaires).

Sono rimasto piacevolmente colpito dallo stato della mia sede universitaria: moderna, con una biblioteca accessibile durante la settimana fino alle diciannove, ben curata, con divanetti, poltroncine, tavoli con prese elettriche e lampade, computer, bagni curati ed accessoriati. Nonché, una piccola caffetteria interna ed una mensa.

Anche le attività svolte per accogliere gli Erasmus sono simpatiche, come l’International Week, dove ognuno può portare qualcosa di tipico del suo paese. 

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Per quanto concerne gli studi, la parola chiave è “adattabilità”: non troverete mai l’esatta corrispondenza di materie come l’interpretariato, ma non andate nel pallone. Scegliete il vostro programma di studio e abbiate fiducia nei vostri coordinatori.

Io ho cercato di creare il mio piano di studi in modo da inserire almeno la traduzione delle lingue, anche prendendo corsi di Master, l’equivalente delle nostre magistrali. 

Molti professori sono veramente cordialissimi e alla mano e se non si capisce qualcosa durante le lezioni, si può andare nei loro uffici per chiedere spiegazioni. 

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Il solo problema che ho riscontrato, di cui si dovrebbe essere a conoscenza, è il fatto che i crediti siano veramente piccoli (spesso 3 CFU per un blocco di tre o quattro materie, invece che per materia) e si rischia di ritrovarsi con molti corsi da seguire. Insomma, c’è da lavorare, ma ne vale la pena nel complesso. Io ero lo studente Erasmus più conosciuto in segreteria, tanto che quelli dell’amministrazioni mi hanno addirittura detto che ero troppo amato lì dentro. Quindi, non fatevi problemi a presentarvi da loro anche ogni ora per i problemi burocratici. 

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Aspettatevi di conoscere tantissima gente proveniente da tutto il mondo, di incrociare culture, cibi (la raclette di formaggi è qualcosa di unico), di fare figuracce (la raclette è anche uno spazzolone per pulire, lascio immaginare la sorpresa di quando portai una specie di mocio a cena da amici invece dei formaggi). Si conoscono storie, modi di vivere, sguardi e ci si innamora. 

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Un consiglio: sfruttate ogni chiacchierata in corridoio, siate più socievoli possibili, vivete a pieno ogni invito e attività. Non sarà mai tutto in discesa, ci saranno momenti in cui sarà più difficile, ma quello che mi sento di dire è che è proprio nelle situazioni difficili che diamo il nostro meglio, quindi non vi scoraggiate e soprattutto godetevi ogni momento perché i mesi passano in fretta. Bon courage!

 

Emanuele Fallone, in quel di Lille, Anno 2021/2022

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La mia esperienza a Roma
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Moi c'est Morgane, une étudiante française en 3ème année de licence LEA (langues étrangères appliquées) à l'Université de Lille. Grâce à l'université de Lille et grâce au programme Erasmus+, j'ai eu la chance de pouvoir étudier pendant un semestre en 2ème année année de licence et d'effectuer un stage en 3e année de licence à Rome à l'université SSML Gregorio VII.

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L'institut est très bien équipé mais est également très bien située, puisqu'il est situé en plein cœur de la ville, c'est-à-dire sur la Piazza del Popolo, Via Mancini.

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En ce qui concerne mon étude en tant qu'étudiant Erasmus sortant, je me suis très bien intégré car les cours que j'ai suivis étaient similaires à ceux enseignés à l'Université de Lille. Pendant mon séjour, j'ai eu l'opportunité de suivre des cours de Master afin d'avoir suffisamment de crédits (ECTS) pour valider mon semestre.

 

Quant à mon stage Erasmus qui s'est déroulé au printemps 2023, j'ai également eu l'occasion de mettre en pratique les notions acquises au cours de mes études. La professeure Cinzia Pierantonelli a été ma tutrice tout au long de mon stage ce qui m'a permis d'acquérir différentes expériences professionnelles : de la traduction de textes scientifiques à la traduction de textes plus techniques comme des pages web, de plus, j'ai eu l'occasion d'entrer en contact avec différents environnements comme le musée IMI Vite où s'est déroulée une partie de mon stage.

 

Cette expérience a été très enrichissante car elle m'a permis de traduire différents documents dans différentes langues telles que le français, l'anglais et l'italien, langues que j'ai étudiées en profondeur pendant mes études universitaires. Faire mon stage à la SSML Gregorio VII a été une expérience intéressante également parce que j'ai pu bénéficier de l'orientation et des conseils du professeur Cinzia Pierantonelli.

 

J'ai été très heureuse d'avoir effectué deux stages à la SSML Gregorio VII à Rome.

 

Évidemment, l'autre aspect positif de mes séjours est aussi dû à l'agréable séjour dans la Ville Éternelle, un endroit que l'on ne cesse de découvrir et qui offre tant d'opportunités de s'immerger dans l'histoire, l'art, l'architecture et la culture d'un lieu unique au monde.

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Sono Morgane, una studentessa francese del 3° anno LEA (lingue straniere applicate) presso l’università di Lille. Grazie all’università di Lille e grazie al programma Erasmus+, ho avuto la possibilità di studiare per un semestre al secondo anno di laurea e di fare uno stage al terzo anno di laurea a Roma nell’istituto a livello universitario per la mediazione linguistica SSML Gregorio VII.

 

L’istituto è molto ben attrezzato e gode di una ottima posizione essendo situato proprio nel cuore della città ossia a piazza del Popolo in via Mancini.

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Per quanto riguarda il percorso di studio come studentessa outgoing Erasmus mi sono trovata molto bene perché i corsi che ho seguito sono simili a quelli insegnati all’università di Lille. Durante il mio soggiorno, ho avuto la possibilità di seguire corsi di Master in modo di avere abbastanza crediti (ECTS) per convalidare il mio semestre.

 

Per quanto riguarda il mio trainership Erasmus che si è svolto nella primavera del 2023 ho avuto anche l’opportunità di mettere in pratica le nozioni acquisite durante il corso dei miei studi, la professoressa Cinzia Pierantonelli è stata la mia tutor durante tutto il mio percorso di tirocinio che mi ha permesso di effettuare esperienze di lavoro diverse: dalle traduzioni di testi scientifici a quelle di testi più tecnici come ad esempio pagine web, inoltre, ho avuto la possibilità di entrare in contatto con ambienti diversi come ad esempio il museo Vite di IMI presso il quale si è svolto parte del mio stage.

 

Quest’esperienza è stata molto gratificante perché mi ha permesso di tradurre diversi documenti in diversi lingue quali francese, inglese e italiano, le lingue che io ho approfondito durante il percorso universitario. Effettuare il mio tirocinio alla SSML Gregorio VII è stato un’esperienza interessante anche perché ho potuto beneficiare della guida e dei consigli della prof.ssa Cinzia Pierantonelli.

 

Sono stata molto contenta di aver svolto ben due soggiorni presso la SSML Gregorio VII a Roma.

 

Ovviamente l’aspetto ulteriormente positivo dei miei soggiorni è dovuto anche al piacevole soggiorno presso la città eterna, un luogo che non si finisce mai di scoprire e che offre tantissime possibilità di immergersi nella storia, nell’arte, nell’architettura e nella cultura di un luogo unico al mondo.

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Morgane Thonnel

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